necessità di "schiarire la voce" di frequente. Consegue ad una irritazione acuta o cronica delle vie aeree superiori (è una delle tipiche espressioni della laringite da reflusso gastro-esofageo).

cattivo utilizzo della voce parlata, spesso costituito da emissione vocale a tonalità o intensità non adeguate al proprio apparato fonatorio e/o incoordinazione tra respirazione e fonazione.  

: difficoltà alla deglutizione dei liquidi, dei solidi o di entrambi. In senso lato comprende sia il dolore evocato dagli atti di deglutizione, sia una sensazione di corpo estraneo ipofaringeo. Può avere molteplici cause.

  alterazione dalla produzione del linguaggi scritto.

eccessivo utilizzo della voce parlata. Spesso associato a malmenage vocale, di frequente riscontro in alcune categorie di pazienti:adolescenti di sesso maschile, insegnanti, oratori, addetti a "call Center", allenatori di fitness...). 

: Difficoltà di produzione dei fonemi della lingua parlata, spesso conseguente a lesioni cerebrali. Il deficit è conseguente a mancata produzione mentale della parola corretta, alla sostituzione o all'inversione dei fonemi che la costituiscono o alla sostituzione della parola cercata con un'altra. L'afasia presenta difesi livelli di gravità e può c [..]

: è l’espressione più grave della disfonia. Significa impossibilità completa ad emettere la voce.

: intervento chirurgico conservativo che prevede l’asportazione di una corda vocale.

difficoltà ad articolare correttamente i fonemi che costituiscono la lingua parlata, spesso conseguente a lesioni cerebrali che provocano una incoordinazione della muscolatura linguo-bucco-facciale.

o balbuzie. E' un'alterazione del ritmo della lingua parlata cotituita da interruzioni nell'eloquio e/o ripetizioni di fonemi o sillabe. Consiste in ogni caso in uno squilibrio tra velocità di ideazione del linguaggio e velocità di produzione di esso, quasi sempre associato ad eccessivo stress emotivo ad origine emozionale-nevrotica.